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Eventi estremi: va sempre peggio?

  • Writer: Ric
    Ric
  • Oct 11, 2019
  • 5 min read

Updated: Oct 12, 2019


In questo mio viaggio nel Climate Change, argomenterò di volta in volta i vari punti che ho elencato nel post iniziale che mi rendono parte dei cattivi. Partirò proprio dal primo punto: l'incertezza sui danni.


Il titolo di questo post e' un'affermazione che nei media viene fatta passare senza quel punto interrogativo finale. Infatti ovunque si legge


"Il  riscaldamento globale aumentera' i danni causati da eventi estremi, poiche' ne aumentera' la frequenza"


Questa affermazione e' composta da una previsione sul futuro climatico-meterologico: il riscaldamento globale causera' un aumento della frequenza dei disastri naturali, quali inondazioni, uragani, ondate di caldo e di freddo.  E da una previsione economica: l'aumento del numero di disastri naturali comportera' un aumento dei danni, dove per danno ovviamente non s'intende solamente un danno ad un edificio o ad una economia, ma anche morti, sfollati e perche' no danni ambientali. Vale dunque la pena analizzarle separatamente. Partiamo dalla previsione climatica. Prendo per buone le previsione sul clima del futuro e in particolare sull'aumento delle temperature. Magari ci dedichero' un altro post in futuro. Quello che manca tuttavia, sono i meccanismi di trasmissione dal clima agli eventi atmosferici. Difficilissimo predire cosa fara' un clima con qualche grado in piu' in atmosfera. Cosa possiamo fare per almeno avere una idea di cosa ci attende in futuro? Una possibilita' e' ricordarsi che negli ultimi 100 anni abbiamo gia' sperimentato un aumento di temperatura non banale, pari ad almeno 1 grado centrigrado in media. Cosa ha comportato questo sul numero di uragani, tempeste, inondazioni e quant'altro? Difficile dirlo, perche' i dati mondiali sono ovviamente scarsi. La maggior parte del mondo ha solo recentemente iniziato a tenere traccia di questi eventi. Ma qualche dato lo abbiamo, in particolare dagli USA, dove il numero di uragani e' misurato accuratamente da tempo. In questo caso non vi e' evidenza di un aumento del numero di questi fenomeni.


Simili risultati si ottengono per i tornado di un certa rilevanza.

L'IPCC stesso non trova nemmeno evidenza dell'aumento del numero di inondazioni, o meglio, trova scostamenti nelle varie regioni, ma a volte con segno positivo, a volte negativo. Pare invece accertato l'aumento delle ondate di calore e la loro perduranza. In base a questi dati e ai modelli climatici a disposizione, gli scienziati arrivano a queste conclusioni che vedete nello specchietto tratto dal rapporto speciale IPCC sugli eventi estremi. Sottolineo anche che l'IPCC prevede un declino delle ondate di freddo, il che e' comunque una buona notizia. Come vedete comunque, moltissima incertezza. Se avete visto da piccoli il film "Jurassic Park", avrete presente la scena in cui Jeff Goldblum dice che un battito di ali di una farfalla a Pechino puo' far piovere a New York. E' un film, l'immagine e' romantica, ma l'idea e' quella. 




Rimane il dubbio che forse il clima segua quella che in gergo si chiama una "non linearita'", a significare che il passato non sia assolutamente un buon indice del futuro perche' cambiamenti di temperatura possono innescare reazioni a catena che ci porterebbero velocemente ad un clima totalmente diverso dal solito.


Ora questo e' ovviamente possibile. La domanda e', ma possiamo farci qualcosa? Infatti questo e' possibile anche senza che l'uomo faccia alcunche' oppure potrebbe succedere proprio se l'uomo smettesse di inquinare, questo noi non lo sappiamo. Nel mondo delle possibilita' non falsificabili, tutto si tiene e nessuno puo' obiettare che non sia uno scenario possibile. Non abbiamo infatti un altro pianeta su cui giocare a fare esperimenti in laboratorio. Questo tema e' importante e si collega timore diffuso, della "estinzione" e del "cataclisma", ma lo lascio ad un prossimo post perche' c'e' gia' troppa carne al fuoco.


Al momento comunque e' bene sgombrare il tavolo da scenari apocalittici da film hollywoodiano. Gli scienziati non prevedono un coordinato attacco climatico all'uomo che ci mettera' in ginocchio su tutti i fronti. Con molta incertezza, si prevede che qualcosa peggiorera', non la fine del mondo.


Ma passiamo all'altro punto, quello delle previsioni economiche. E se sul punto precedente l'incertezza regna sovrana, su questo secondo invece abbiamo un precedene storico che non lascia dubbi. I danni da eventi estremi negli ultimi 50 anni sono calati in rapporto all'economia




Il numero di morti per 1000 abitanti e' precipitato di oltre il 90% in un secolo ed e' crollato anche in termini assoluti. Il risultato e' spettacolare e incontrovertibile.




Sento gia' la critica echeggiare

"Eh si', ma questo e' il passato! Ma qui si parla di futuro!"

Sottointendendo che non si bene perche' proprio noi dovremo essere su non si sa che punto focale della storia, in cui improvvisamente il trend secolare dovrebbe non solo fermarsi, ma pure invertirsi.

Per capire il futuro, bisogna domandarsi perche' in passato abbiamo avuto questo straordinario risultato. Sono forse diminuiti gli eventi estremi? Certo che no, come abbiamo visto. Ma siamo migliorati noi uomini. Abbiamo migliori tecnologie, migliori sistemi di allarme e soprattutto abbiamo piu' soldi e risorse. Questo e' il punto fondamentale. La ricchezza.

Non c'e' dubbio che un uragano che atterri sulle Filippine comporta una devastazione sociale ed economica di un livello superiore rispetto ad uno che atterra negli USA, perche' gli USA si possono permettere tutto un altro livello di sicurezza. E come questa considerazione vale nello spazio, essa vale anche nel tempo. Gli USA del 2019 sono incredibilmente piu' preparati e ricchi degli USA del 1919. E cosa ne sara' degli USA del 2100? Con tutta probabilita' saranno incredibilmente piu' ricchi di oggi. Dunque, ancora una volta, i danni ambientali saranno con tutta probabilita' minori.


Ma quindi tutti quelli che dicono il contrario, che i danni aumenteranno stanno mentendo? No. Stanno dicendo la verita'. Ma quell'informazione da sola è fuorviante!

I danni da eventi estremi (ammesso che questi aumentino sul serio) cresceranno a loro volta, ma semplicemente se tutto il resto dell'economia sara' ben piu' grande, quegli stessi danni saranno relativamente piu' piccoli e gestibili.


Per fare un paragone comprensibile, se nel vostro conto ci fossero meno di un migliaio di euro e la vostra automobile richiedesse una manutenzione straordinaria, vi sentireste devastati. L'impatto di quello shock sara' forte, sebbene si tratti solo di una riparazione.

Ma se nel vostro conto in banca vi fosse 1 milione di euro, anche fare un incidente e dover buttare via direttamente l'intera macchina non sarebbe poi una tragedia. Anche uno shock piu' grande e' nulla per voi perche' siete ricchi abbastanza. E ribadisco che qui non si parla semplicemente di danni economici. Dentro al concetto di danno potete farci entrare qualsiasi cosa vi stia a cuore. Il disorso non cambia. Se la torta e' piu' grande, ogni possibile danno sara' piu' risolvibile e recuperabile, esattamente come oggi gli USA affrontano meglio un uragano, sebbene i danni economici siano ingenti.


Insomma, andra' sempre peggio? No, con tutta probabilita' continuera' ad andare tutto meglio, almeno su questo fronte, come va tutto meglio da 100 anni, se lasceremo l'economia svilupparsi ovviamente. Ed e' importante capire questo concetto chiave anche per i prossimi post sul tema: andra' tutto meglio se e solo se l'avanzamento tecnologico e la crescita economica ci daranno gli strumenti e la resilienza necessaria ad affrontare anche un evento estremo come un uragano.

Con questo ovviamente non voglio dire che gli uragani non saranno un problema o che se ci fosse una modo facile di prevenire gli eventi estremi non dovremo adottarlo. Ovvio che sì (almeno per me, faccio pero' notare che se si volesse preservare il clima attuale, si dovrebbero pure preservare gli uragani). Il problema è che al momento tale tecnologia non esiste e questo sarà argomento dei prossimi post.

 
 
 

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